mercoledì 23 aprile 2014
All'opera
Fino a che un giorno una giovane coppia
passó di lì. La donna portava in schiena una bambina di pochi mesi,
avvolta in una fascia colorata. La bambina sentì i sospiri del
vecchio stabile e si rattristò. Ella amava i sorrisi, e voleva che
tutti al mondo fossero felici. Alzò la sua testolina e chiese: “Che
cos'hai vecchio stabile? Perchè piangi?” Il vecchio stabile fu
molto sorpreso dell'attenzione della bambina. Non era abituato che
qualcuno gli rivolgesse la parola. “Perchè sei triste vecchio
stabile?” Ripetè la bambina. “Sono triste perchè sono vecchio e
non servo a nessuno, e soprattutto sono tanto solo”.
La bambina tacque per un momento, e poi
rispose: “Non ti preoccupare vecchio stabile. Non sei nè vecchio
nè inutile, il problema è che nessuno ti ha mai capito. Guarda
quanto sei grande! Ti ristruttureremo, aggiusteremo le tue finestre,
ti riverniceremo, e riempiremo le tue stanze di seggiole e banchi.
Faremo di te una scuola. Sarai colorato e splendido. I bambini
giocheranno nel tuo giardino, che sarà il più fiorito del
villaggio. Sarai circondato dalle vocine allegre di bambini di tutto
il mondo, e non sarai mai più solo.”
mercoledì 16 aprile 2014
Un vecchio stabile
… nel villaggio di Lugalo un vecchio
stabile.
Era lungo e buio, con una sola porta e un corridoio
strettissimo sul quale si aprivano sedici stanze minuscole, tutte
uguali.
Il pavimento era crepato, le pareti sporche e scrostate, e le
finestre mangiucchiate dai topi e dalle termiti.
Il vecchio stabile era triste, perchè
nessuno voleva abitare nelle sue brutte minuscole stanze, e in tutti
quegli anni non era mai servito a niente.
Persino il suo padrone gli
ripeteva: “Inutile! Ecco cosa sei! Ti ho costruito, e ora nessuno
vuole vivere qui! Le tue finestre in legno hanno così tanti buchi
che le potrei usare come scolapasta. Inutile! Ecco cosa sei...!”
E il vecchio stabile si faceva ogni
giorno più brutto, ogni giorno più triste.
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